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Agevole.[1] §. Per <Comodo> <…>. Dant. Purg. 3. La più rotta ruina è una scala, Verso di quella, agevole e aperta. [In TB l’esempio è accolto integralmente, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]); anche in TB la fonte dell’esempio risulta il Purgatorio, ma non il terzo Canto, come riportato correttamente nel ms. (cfr. anche Commento), bensì, erroneamente, il quarto.] Aggiramento. §. Per Inganno. Bart. Uom. punt. <…> Teatro d’aggiramenti, scena di menzognere apparenze. _ Pallav. Stor. Conc. 10. 8. 6. Convenivagli usar maniere, le quali... non avessero alcuna mostra d’aggiramento o di violenza. [In TB il primo esempio, con l’indicazione dalla fonte da cui proviene, è accolto, ma in una versione leggermente diversa rispetto a quella riportata nel ms.; il secondo esempio, al pari della fonte da cui è tratto, è accolto integralmente. In entrambi i casi, la paternità delle giunte è attribuita al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]).] Aggirare. §. Aggirarono vale Girargli[2]intorno. Dant. Purg. 4. Prima convien che tanto il ciel m’aggiri Di fuor da essa (porta) quanto fece in vita (cioè, mi giri intorno). §. Aggirare il cervello ad uno, vale Confonderlo, Affuscargli la mente. Varch. Ercol. p. 167. Dunque voi tenete quella divisione, falsa? V. Non meno che confusa e sofistica, e fatta solo... per aggirare il cervello altrui. [In TB la fonte e il primo esempio sono accolti integralmente (comprese le glosse tra parentesi offerte da Corsetto nel ms.)[3], con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]). Viene accolto anche il secondo esempio, al pari della fonte da cui è tratto (per la quale si specifica ulteriormente, rispetto al ms., il luogo dell’opera da cui proviene la citazione). Va segnalato, in quest’ultimo caso, che non soltanto viene accolto in TB l’esempio offerto da Corsetto, ma a lui si deve persino l’accoglimento a sottovoce della locuzione Aggirare il cervello ad uno.] Aggiugnimento. §. Aggiugnimento è delle figure rettoriche, detta anche Apposizione. Varch. Lez. Dant. 1. 248. È piuttosto quella figura che i Latini chiamano apposizione ovvero aggiugnimento. [In TB l’esempio è accolto integralmente, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]). La fonte, pur essendo la medesima, è tuttavia indicata in TB diversamente da quanto attestato nel ms. (in TB si trova infatti Varch. Lez. 8. T. 1. p. 248.).] Aggiustatezza. Magal. Lett. fam. 1. 20. Ecco subito ridotto il rigiro di questa interna economia a una aggiustatezza appena concepibile. [In TB l’esempio è accolto integralmente, unitamente alla fonte da cui è tratto, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]).] Aggomitolare. §. I. Alla citazione di Agost. C. D. aggiungi. 16. 9. [In TB, la paternità della giunta è attribuita a Corsetto ([Cors.]), e risulta accolta la sua proposta di precisazione relativa al luogo da cui è tratto l’esempio di Sant’Agostino.] Aggravante. S. Agost C. D. 19. 4. Vinti dalli mali aggravanti, uccidendo sè medesimi, fuggono la infelicità. [In TB l’esempio è accolto integralmente (con la sola differenza del pronome se non accentato in TB), unitamente alla fonte da cui è tratto, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]).] Aggravare. §. E parlandosi di membra, vale Intirizzare, Intorpidire. Dant. Purg. 19. Come il sol conforta Le fredde membra che la notte aggrava. |
Aggravare per Opprimere. Dant. Purg. 15. E lui vedea chinarsi per la morte, che l’aggravava già, inver la terra. [In TB gli esempi e le fonti da cui provengono sono accolti con alcune varianti formali, ma la paternità delle giunte non è mai attribuita a Corsetto. Nel caso del primo esempio, infatti, la paternità della giunta è attribuita al Campi ([Camp.]); la giunta recante il secondo esempio riportato nel ms., invece, è attribuita al Tommaseo (T).] Aggravazione. All’allegazione di S. Agost. C. D. aggiungi 14. 2. [In TB, la paternità della giunta è attribuita a Corsetto ([Cors.]), e risulta accolta la sua proposta di precisazione relativa al luogo da cui è tratto l’esempio di Sant’Agostino; tuttavia, in TB è aggiunto 4. 2., anziché 14. 2., come riportato nel ms. A margine, va segnalato che non solo in M1, ma neanche in M2, pur essendo accolto l’esempio s.v. aggravazione, viene riportato il luogo della fonte da cui proviene.] Aggraziato. Castigl. Cort. 3. 2. Essere aggraziata La natura in tutte le operazioni sue. [In TB l’esempio è accolto integralmente, unitamente alla fonte da cui è tratto, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]), ma s.v. aggraziare.] Aggrinzare. §. E in signif. neut. pass. vale Divenir grinzo. S. Agost. C. D. 21. 5. Premute (le pome) col morso, tornano in fummo e favilla, aggrinzandosi il cuoio, e svaniscono. [In TB l’esempio è accolto integralmente (compresi i chiarimenti posti nel ms. tra parentesi), unitamente alla fonte da cui è tratto, con la dichiarata attribuzione della paternità al Corsetto (compare infatti la sigla [Cors.]). Tuttavia, in TB il luogo da cui è tratta la citazione risulta 2. 5., diversamente da quello riportato nel ms. (21. 5.).] Aggrinzato. Alla citazione di S. Agost. C. D. aggiungi 21. 4. [In TB, la paternità della giunta è attribuita a Corsetto ([Cors.]), e risulta accolta la sua proposta di precisazione relativa al luogo da cui è tratto l’esempio di Sant’Agostino.] Agguagliare. §. E accompagnato con la preposizione Con, in signif. neut. pass. per Raggiungere, Compiere. Dant. Par. 25. In Terra e terra il mio corpo e saragli Tanto con gli altri, che il numero nostro Con l’eterno proposito s’agguagli. [In TB, è accolto, l’esempio (in forma ridotta), unitamente alla fonte da cui è tratto; tuttavia, la paternità della giunta è attribuita al Tommaseo (T).] Agilitato. Add. da Agilitare. Magal. Lett. 1. 20. Una volta che la molla è addolcita, che la lingua è dirotta, che il braccio è agilitato, col continuare ad usarli a lungo andare non guadagnano. [In TB l’esempio è integralmente accolto (si rilevano soltanto alcune trascurabili differenze formali), in TB viene specificato che è tratto dal Supplimento del Gherardini (Gh.), dove in effetti compare s.v. addolcito. Anche l’indicazione della fonte in TB coincide con quella riportata in Gh., e non con quella indicata da Corsetto nel ms. (pur trattandosi della medesima opera).] Agnello. §. Agnello di Dio, Dicesi Gesù Cristo. Dant. Purg. 16. Io sentia voci, e ciascuna pareva Pregar per pace e per misericordia L’Agnel di Dio che le peccata leva. [In TB, l’esempio è accolto in una versione ridotta e limitata al solo sintagma Agnello di Dio; la fonte, invece, coincide con quella indicata nel ms.; tuttavia, la paternità di questa giunta è attribuita a Tommaseo (T).] Agognare. §. E semplicemente[4]per Desiderare. Dant. Inf. 30. E qual è quel che suo dannaggio sogna, Che sognando desidera sognare, Sì che quel ch’è come non fosse, agogna. §. Agognare per Domandare, Mostrare il desiderio bramosia di cibo o d’altro[5]. Dant. Purg. 13. E l’uno il capo sopra l’altro avvalla, Perchè in altrui pietà tosto si pogna, Non pur per lo sonar delle parole, Ma per la vista che non meno agogna. [In TB, il primo esempio è accolto integralmente (si registra soltanto una singola, trascurabile differenza nell’uso della punteggiatura, e una glossa, posta tra parentesi, della parola dannaggio); per quanto riguarda la fonte, il TB indica erroneamente il XXXI Canto dell’Inferno dantesco, diversamente da quanto correttamente indicato nel ms. (e cfr. anche Commento); la giunta è comunque attribuita al Corsetto ([Cors.]). Non è accolto, invece, l’esempio da Dant. Purg. 13.: la fonte, infatti, viene sfruttata esclusivamente per chiarire una specifica accezione del vocabolo agogna; tuttavia, pur non essendo tale aggiunta attribuita ad alcun compilatore, la spiegazione fornita pare essere fortemente debitrice della definizione di Mostrare il desiderio offerta da Corsetto nel ms., da lui poi parzialmente cassata (ma comunque leggibile). Si veda, infatti, da TB: «Nel seg. pare abbia senso più affine a Agonía, Pena grave. Dant. Purg. 13. (La vista non meno Agogna delle parole: Dimostra il patimento. Ma può anco intendersi: Dimostra il desiderio).] [CT] |
[1] Sotto il lemma è posta una croce (X).
[2] Ins. in interlinea sup. su parola cass. ora ill.
[3] La seconda viene spostata subito dopo il verbo aggiri dell’esempio.
[4] Ins. in interlinea sup.
[5] Ins. in interlinea sup.